Per gli azionisti di Banca Popolare di Bari si avvicina sempre più la scadenza decisiva di fine giugno (o dei primi di luglio), allorquando è atteso lo svolgimento dell’assemblea straordinaria dei soci che sarà chiamata a deliberare sulla definitiva trasformazione dell’istituto creditizio in Società per Azioni.
Nel frattempo, si è svolto di recente un incontro tra i commissari straordinari della banca e i rappresentanti delle principali associazioni dei consumatori, in cui si è discusso dei possibili rimedi indennitari che gli organismi oggi a capo dell’istituto di corso Cavour hanno in mente di mettere in campo per soddisfare le pretese dei piccoli e grandi azionisti che negli anni scorsi avevano investito i loro risparmi nella banca e che da tempo non riescono a smobilizzare i loro titoli azionari.
In particolare, le speranze di salvataggio dell’istituto barese restano oggi affidate ad un intervento decisivo del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Mediocredito Centrale (MCC) che in caso di trasformazione della banca in S.p.A. saranno chiamati ad effettuare un versamento di 1,6 miliardi di euro al fine di ripianare le perdite della banca e garantire il mantenimento in vita delle azioni dell’istituto, altrimenti destinate all’integrale polverizzazione.
Al contempo, a favore di tutti gli azionisti che parteciperanno alla prossima assemblea straordinaria, i commissari di Banca Popolare di Bari hanno ipotizzato la possibile corresponsione di un indennizzo forfettario pari a 2,38 euro per azione ma soltanto per coloro che avevano acquistato le azioni in occasione delle ultime due operazioni di aumento di capitale sociale deliberate dall’istituto negli anni 2014 e 2015.
Per il resto, l’unica rassicurazione senza dubbio positiva tra quelle formulate dai commissari straordinari riguarda il quasi certo rimborso integrale delle obbligazioni subordinate in scadenza al 31 dicembre 2021, per la cui ultima parola occorrerà comunque attendere la definitiva trasformazione di Banca Popolare di Bari in S.p.A.
A tal proposito, ADUSBEF non può che esprimere la sua generale insoddisfazione per le esigue misure fino ad oggi messe in campo dai vertici di Banca Popolare di Bari a ristoro degli azionisti e che escludono da ogni possibile transazione o risarcimento in danaro i numerosi possessori di azioni che avevano acquistato i loro titoli azionari in periodi antecedenti all’anno 2014: per questi ultimi, infatti, l’unica ipotesi di intervento ventilata dai commissari della banca prevede la possibilità di ottenere gratuitamente delle azioni di nuova emissione, di cui però non è oggi ancora noto il controvalore che esse potranno acquisire.
Pertanto, ADUSBEF, assieme alle altre associazioni di consumatori che tutelano i diritti degli azionisti di Banca Popolare di Bari, insiste con i commissari straordinari sulla richiesta di fare insediare quanto prima dei tavoli di conciliazione paritetica aperti ad ogni genere di azionisti (compresi quelli che avevano acquistato i titoli prima del 2014) e al contempo insiste affinchè i commissari aprano le porte a delle ipotesi di risarcimento monetario in congrua percentuale rispetto al controvalore a suo tempo investito dagli azionisti.
Nel frattempo, sono già numerosi i piccoli e grandi azionisti di Banca Popolare di Bari che hanno già avviato delle azioni risarcitorie dinanzi alla Giustizia civile, al fine di ottenere l’integrale annullamento delle operazioni di acquisto delle azioni, unica strada concreta per sperare di riuscire a recuperare le somme investite nella loro interezza.
Avv. Giuseppe Angiuli, responsabile sportello territoriale ADUSBEF per il sud barese