In questi ultimi giorni, si sono vissute delle vicende che potrebbero risultare decisive per il futuro dei 70.000 azionisti della Banca Popolare di Bari, un istituto presente in modo capillare nel territorio pugliese e con una notevole presenza nel sud-est barese e nella Valle d’Itria.
Alla luce delle ultime vicende, che hanno visto il commissariamento degli organismi amministrativi di Banca Popolare di Bari, l’associazione di consumatori ADUSBEF esprime preoccupazione mista a speranza per un possibile rilancio strategico dell’istituto barese.
Con decisione comunicata il 13 dicembre scorso, Banca d’Italia, dopo avere preso atto delle pesanti perdite patrimoniali registrate dall’istituto, ha disposto lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo della Banca Popolare di Bari ed ha contestualmente deciso di sottoporre la stessa banca alla procedura di amministrazione straordinaria, ai sensi degli articoli 70 e 98 del decreto legislativo n. 385 del 1993 (Testo Unico Bancario).
A questo proposito, ADUSBEF comunica e precisa, agli occhi dei tanti risparmiatori ed azionisti coinvolti nella crisi della Banca Popolare di Bari, che il recente avvio del commissariamento degli organi amministrativi non corrisponde all’apertura di alcuna procedura concorsuale o fallimentare: almeno per ora, infatti, l’istituto, pure essendo stato privato della sua autonomia direttiva e decisionale, conserva intatta la sua soggettività e personalità giuridica ed è in grado di proseguire la sua normale attività di raccolta del risparmio e di erogazione del credito.
Tale periodo di commissariamento da parte di Banca d’Italia – che per previsione di legge dovrebbe di regola durare un anno – costituirà la fase decisiva in cui si comprenderà se vi siano davvero delle effettive ipotesi di rilancio del celebre istituto con sede in corso Cavour a Bari, in quanto ai suoi Commissari Straordinari toccherà l’arduo compito di provare a predisporre le iniziative di ricapitalizzazione della banca gestendo le delicate trattative con i soggetti terzi che in questi ultimi tempi hanno manifestato interesse ad intervenire per un ipotetico rilancio dell’istituto.
Sotto quest’ultimo profilo, alcuni barlumi di speranza per le sorti della Banca Popolare di Bari si sono ravvivati durante il recente Consiglio dei Ministri straordinario di domenica 15 dicembre, nel corso del quale il Governo ha deciso di stanziare ben 900 milioni di euro a favore di Invitalia (una società a capitale pubblico controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze), con la prospettiva di destinarli al rafforzamento del patrimonio della società Mediocredito Centrale e con l’idea di fondo di dare vita ad un grande progetto di una nuova Banca d’Investimento per il Mezzogiorno.
In questo contesto, ADUSBEF e le altre associazioni dei consumatori riunite nella difesa degli interessi degli azionisti di Banca Popolare di Bari hanno inviato un’immediata richiesta di incontro ai Commissari Straordinari, che veda al centro del confronto l’adozione di concrete misure di ristoro per i 70.000 titolari di azioni emesse dall’istituto, le cui quotazioni sono state recentemente sospese sul mercato per eccesso di ribasso.
Lo sportello ADUSBEF di Monopoli resta comunque a disposizione di tutti gli azionisti del territorio del sudest barese che intendano tutelarsi con delle azioni risarcitorie individuali da intraprendere contro la banca, nei cui confronti è ancora possibile sollevare ogni tipo di contestazione rilevante sotto il profilo della violazione degli obblighi generali di diligenza e corretta informazione dei risparmiatori.
16 DICEMBRE 2019.
Avv. Giuseppe Angiuli, responsabile sportello territoriale ADUSBEF di Monopoli